Bolkestein, stop alle proroghe: «Meloni intervieni o sarà il caos». L'incubo della direttiva europea nelle Marche

Venerdì 3 Maggio 2024, 01:20 - Ultimo aggiornamento: 18:32

Sabrina Cardinali (Pesaro): «Le aste in Veneto le hanno vinte i gruppi più ricchi»

Deludente e frustrante, la sentenza che dichiara «illegittima» la proroga delle concessioni balneari al 31 dicembre 2024 della settima sezione del Consiglio di Stato. Per Sabina Cardinali, presidente di Cna Balneari «dimostra come le istituzioni non si confrontino sulla situazione». Spiega che gli imprenditori sulle spiagge lavorano ottemperando alle leggi dello Stato ma «quando di fronte abbiamo un potere politico che non si esprime del tutto con chiarezza, una magistratura che invece si pronuncia con sentenze che ci complicano la vita, ci lascia disorientati». Un eufemismo per raccontare lo spirito di «chi si alza la mattina e va al lavoro e deve ogni volta monopolizzare tutte le sue energie per difendere la propria impresa». Non riesce a capire chi attacca e critica la mappatura della scarsità delle risorse. «È stato eseguito – osserva – un grande lavoro e per la prima volta in Italia attraverso un tavolo tecnico con organi ministeriali, esperti, associazioni di categoria, sindacati. Il governo sta negoziando con la Commissione europea nell’interesse di tutti».

Una sottolineatura che evidenzia quanto la sentenza capiti nel momento meno opportuno. «Il mio telefono è rovente. Sembra che tutto sia rimesso in discussione». Non nasconde che il settore è impensierito. «Credo che debba essere tenuto in considerazione chi ogni giorno lavora su queste spiagge e investe la propria vita e le proprie risorse. Ho una speranza, forse una certezza, che la politica con la P maiuscola, possa finalmente dire la sua e in maniera giusta, per noi operatori. Il turismo balneare lo abbiamo creato noi con le nostre aziende, con la professionalità dei nostri servizi dando al mare Italia quella specificità che rende le spiagge del Bel Paese uniche, diverse». Quanto alle gare, consiglia di guardare al Veneto: «Lì hanno vinto i gruppi ricchi, il capitale; non hanno vinto il lavoro e le famiglie». Un monito per tutte le altre regioni, Marche comprese.

Vèronique Angeletti

Continua...

© RIPRODUZIONE RISERVATA