Arresto choc, a Spoleto esplode la rabbia: «Su Matteo violenza odiosa»

Matteo Falcinelli
SPOLETO Nell’ultimo appartamento a schiera di via Adige, a San...

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SPOLETO Nell’ultimo appartamento a schiera di via Adige, a San Martino in Trignano, le tapparelle sono chiuse da settimane. «È da tempo che non si vede nessuno», si limita a dire un vicino di casa, intento a ripulire la sua porzione di cortile. Altri due, impegnati in altri lavoretti esterni, osservano in silenzio, ma con grande attenzione. Sono i vicini di casa di Vlasta Studenicova, la mamma di Matteo Falcinelli, e conoscono bene anche i figli. Ma all’indomani della notizia del violento arresto in Florida dello studente, nessuno se la sente di parlare. «Abbiamo visto le immagini - conferma uno di loro - fanno impressione. Certo, con la polizia americana c’è poco da scherzare».  Vlasta ha lasciato quell’abitazione in fretta e furia il 5 marzo scorso, appena ha saputo che Matteo era stato arrestato. Neanche il tempo di fare i bagagli, che era già sul volo per Miami carica di angoscia e preoccupazione. A Spoleto, invece, tra gli amici più stretti di Matteo, che ha di recente compiuto 26 anni, c’è grande sgomento: «Sapevamo che aveva avuto un problema e che era stato arrestato. Roba di una notte, ci era stato detto. Ma mai avremmo immaginato una situazione del genere: siamo sconvolti. Vedere quelle immagini fa veramente tanto tanto male, cerchiamo solo di essergli vicino, di far sentire tutto il nostro sostegno». Tra i conoscenti, c’è chi racconta di averlo incontrato lo scorso inverno, l’ultima volta che è tornato a Spoleto: «L’ho incontrato al ristorante, era con altri amici. Un saluto veloce e niente più. Le immagini dell’arresto? Sono scioccanti, non riuscivo a crederci». Nitido il ricordo di Matteo e della sua determinazione anche tra quanti hanno condiviso con lui il percorso di studi, all’Istituto Alberghiero. Falcinelli, infatti, dopo aver frequentato per un paio d’anni il Liceo Scientifico «Volta», ha proseguito e concluso gli studi proprio all’Alberghiero «De Carolis», frequentando l’indirizzo turistico. Jacopo Martellini è un suo coetaneo, che una volta conclusi gli studi all’Alberghiero ha aperto un locale in centro: «Le nostre strade - racconta - si sono incrociate più volte, perché abbiamo anche giocato a calcio insieme, alla Voluntas. Poi all’Alberghiero, anche se abbiamo fatto indirizzi diversi. A Matteo è sempre piaciuto viaggiare. Ricordo che tramite la scuola ha fatto anche un’esperienza in Russia, poi a Londra. Da qualche anno era andato in America. Un bravo ragazzo, mi ha fatto veramente male vedere quelle immagini: una violenza inaccettabile. Spero che questo momento duro passi presto, siamo tutti molto scossi». Proprio il calcio, una delle sue grandi passioni, è stato uno degli elementi che lo hanno portato in America, come hanno raccontato alcuni amici e ha confermato anche la mamma: «Sì, ha partecipato a una selezione, per far parte della squadra del college e nel frattempo ha frequentato per un anno la facoltà di Economia, all’Università di Perugia. Poi è stato selezionato alla Wesleyan University North Carolina, dove ha conseguito la laurea triennale. Infine il trasferimento in Florida, per effettuare il master, che rappresenta il completamento del percorso universitario». In queste ore a Matteo e alla mamma stanno arrivando tanti messaggi, anche da Spoleto e dall’Umbria: «Matteo è rimasto veramente commosso - ha raccontato mamma Vlasta - dal sostegno che ha ricevuto dagli amici. Sostegno che sto ricevendo anche io, unito alla condanna di tutte le brutalità e atrocità che lui ha dovuto vivere e sopportare. Gli sono tutti molto vicini e gli stanno chiedendo che cosa possono fare per lui. Matteo ringrazia tutta la città di Spoleto, tutti gli amici e quanti gli stanno dando un aiuto morale, importantissimo». E se si chiede a Vlasta come Spoleto e l’Umbria potrebbero aiutare suo figlio, la risposta è decisa: «La più efficace forma di aiuto è sostenere Matteo e chiedere giustizia per lui. Dall’amministrazione comunale a tutti i cittadini, sia che conoscano o che non conoscano mio figlio. La brutalità gratuita cui è stato sottoposto va condannata». Vlasta e suo figlio torneranno a Spoleto a metà maggio: «Matteo deve fare delle visite, poi rientrerà a Miami intorno al 10 giugno, per l’inizio del semestre estivo». 

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Il Messaggero