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Putin e Berlusconi, il crudo episodio di caccia con protagonisti lo zar e il Cav non è passato inosservato. Ha raccontarlo è stato Fabrizio Cicchitto, l'ex capogruppo del Popolo della Libertà alla Camera. Negli anni in cui il Cavaliere era vicino al presidente russo, più volte suo ospite in Sardegna e nelle sue dimore, capitò poi che il leader dell'ex Urss -in grande confidenza con l'italiano - lo invitò per una battuta di caccia assieme, durante la vacanza in una dacia del fondatore di Forza Italia, invitato in Russia. Una storia che risale a tanti anni fa, ai primi anni del duemila, e che lasciò, secondo il racconto di Cicchitto affidato al Corriere della Sera, alquanto contrariato lo stesso Berlusconi.
Il racconto
«Putin mi ha detto “Silvio, andiamo a caccia”. Ho pensato “a caccia? Non ho mai toccato un fucile”. Ma lui insisteva e allora l’ho accompagnato - fu il racconto di Berlusconi riportato oggi da Cicchitto - . Quando siamo arrivati nel bosco mi ha dato un fucile e mi è venuta l’ansia. Mentre camminavamo nella neve, Putin ha visto due caprioli e mi ha fatto cenno di mirarne uno. 'Quello è il tuo. Spara'. Gli ho fatto capire che manco morto avrei sparato. Allora ha sparato lui a entrambi e li ha uccisi».
Il cuore
Seguì l'episodio che lasciò di stucco l'ex premier italiano. «Putin mi ha guardato soddisfatto e mi ha detto 'oggi ti offrirò un cibo straordinario'. È sceso giù dal pendio per andare verso gli animali, impugnando un coltello e ha squartato una bestia estraendogli il cuore. Poi si è fatto consegnare da un uomo della scorta un vassoio di legno, me lo ha dato e ci ha messo sopra quel pezzo di carne sanguinante e mi ha detto 'sarà un pasto eccezionale'. Mi è venuto un colpo. Mi sono nascosto dietro un albero e ho vomitato».
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